Mio padre ha la quinta elementare.
Ha sempre fatto il vetraio e ha queste manone grandi, davvero enormi, tatuate con centinaia di disegni indelebili che parlano di tagli, ferite, schegge, sfregi. Il vetro è la sua vita.
Mio padre è una persona semplice, che ha patito la fame nella sua infanzia. Chissà cosa vuol dire avere fame. Non il languorino dopo qualche ora di stomaco vuoto: la fame, quella tremenda e profonda del dopoguerra. O chissà cosa vuol dire giocare con una palla fatta di vecchi elastici e spago. L'unico gioco della sua vita che riesce a ricordare. Chissà cosa vuol dire vedere il mare a diciassette anni per la prima volta. Lui dice che non credeva a quella infinita distesa d'acqua che gli occhi non riuscivano a contenere. Non ci credeva.
Mio padre non ha cultura. La domenica legge Il resto del Carlino, la sera si incanta davanti ai programmi di Rai Uno, dopo aver passato almeno due ore a curare le piante e i fiori del suo giardino. Credo che gli manchi molto la campagna. Mio padre ama viaggiare, amava viaggiare. Eh, l'età, la crisi, le energie. "Viaggia tu che hai ancora il mondo in mano".
Mio padre ascolta Radio Bruno; impazzisce per i brani primi in classifica, per la musica italiana che a me provoca nausea. Ha sempre avuto il sogno di vedere un opera, di quelle "con le musiche famose": qualche anno fa gli ho regalato i biglietti per l'Aida. Che occhioni grandi che aveva quando mi raccontava di tutte quelle scenografie e i cavalli, e l'Arena di Verona e tutta quella gente elegante e la musica forte e la brezza di settembre e i cori, mamma mia i cori.
Mio padre non è mai stato ad un concerto. Che a volte avrei voluto avere un papà sessantottino con la passione per Peter Gabriel o i Genesis o i Pink Floyd o qualsiasi altro gruppo che fa sempre molto figo.
E invece no: Zucchero Adelmo Fornaciari. Il suo sogno. Zucchero.
Oggi gli ho dato in mano due biglietti nuovi e rilucenti e lui mi ha guardato così felice, così felice.
Piango se penso al suo sorriso e alla voce tremolina. E' così sensibile papà Calzino, è un panino farcito di cose buone e generosità senza riserve.
Il suo primo concerto.
Zucchero tutto per te, amore mio papà, pensa che bello quando la tua voce inseguirà la sua.
Ho sempre un pó di Blues
in fondo agli occhi
c'è sempre un pó di blu
in questo cielo
Ho sempre un pó di Blues per te
c'è sempre un pó di Blues nel mio sorriso
in fondo agli occhi
c'è sempre un pó di blu
in questo cielo
Ho sempre un pó di Blues per te
c'è sempre un pó di Blues nel mio sorriso
17 commenti:
Bedda: hai scritto cose stupende... Anche mio padre aveva la quinta elementare e amava la lirica.
Che bella cosa hai fatto regalandogli i biglietti...brava.
mannaggia Calzino, mi hai fatto piangere, ancora. Un abbraccio a te e al tuo Papà :)
Dev'essere una bellissima persona :)
Gran bel post, Calzino.
:-)
Bellissimo post. Pieno di dolcezza, di amore per il tuo papà. Deve essere una persona straordinaria.
Mio padre è morto 21 anni fa.
Al contrario di me odiava la musica.
Al contrario di me odiava la poesia.
Al contrario di me passava tutto il giorno ad aggiustare motori.
Mio padre mi ha definito a terzi, in mia assenza: "Un povero pirla."
Non ho mai regalato niente di particolare a mio padre.
So di averlo deluso.
E so che, comunque, a modo suo, mi voleva bene.
Mio padre è morto 21 anni fa e me lo sogno ancora. Quasi tutte le notti.
Avrei voluto avere un padre come il tuo.
E forse a lui sarebbe piaciuta una figlia come te.
mi hai commosso, bellissimo post!
mi hai fatto scendere la lacrima Calzino
e lo sai perchè, fatta eccezione per il lavoro (il mio babbo faceva il pizzicagnolo), la storia è proprio la stessa, e Zucchero poi, proprio gli stessi gusti e gli stessi giochi da bambino...
adesso ha un orto e ci passa tanto tempo, e anche a lui manca la campagna..
al tuo di babbo gli hai fatto un regalo bellissimo (anche se forse tuo babbo non ha sentito l'ultima canzone di Zucchero, che forse al concerto non ci andava :P )
mi hai strappato una lacrima e un sorriso ad ogni parola. però hai dimenticato di dire che mentre ti accopagnava all'altare aveva la nobiltà indiscussa di un re.
e la felicità trasparente di un bambino che vede il mare la prima volta gliel'hai regalata tu con quei due biglietti preziosi e rilucenti. meraviglia.
Sei proprio una brava figlia, hai fatto un grande gesto d'amore per tuo papà, l'hai reso felice.
Mi ci riconosco nelle tue parole, sono fiero di aver avuto un padre simile al tuo: persone semplici, oneste, serie, gran lavoratori, tutti valori ahimè in via d'estinzione.
Sii orgogliosa di lui e goditi ogni attimo passato insieme.
Ci sono gesti che sono importanti tanto quanto un abbraccio :)
Emozionante...
Bacino
Un panino farcito di cose buone. Calzì mi corrono le lacrime negli occhi...
uhu, dai Zucchero, poteva andare peggio no?
comunque sì è bello che non siano "quelle" le cose importanti
Irma. Mi hai fatta piangere. Una meraviglia di pensiero, questo che hai dedicato al tuo papà splendido. Al tuo papà che nel portarti al tuo futuro marito, sull'altare, ha detto quelle parole che se ci penso mi fanno tremare la pancia e gli occhi e il cuore.
Che cosa bella, che siete.
Minchia che bello 'sto post!
Nr1: mi hai commosso
Nr2: quante similitudini, fa noi, trovo qui...
nr3: ma... mica siamo vicine di casa?!
Calzino, un bacio zuccherato per due, ti fai amare, fai amore.
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