Fonderò un movimento a sostegno dell’interruzione dei libri che ci annoiano.
Io le persone che dicono “non riesco a lasciare un libro a metà perché mi dispiace e devo portarlo a termine come una missione strategica” non le capisco.
E’ come ordinare al ristorante un piatto che sembra fantastico, scoprire che in realtà fa schifo perché ha quell’ingrediente terribile che proprio non si sopporta e ostinarsi comunque a finirlo perché così vuole il buon senso. No no no, secondo me non ci siamo. La lettura dev’essere un piacere, non un dovere. La vita è troppo breve per trascorrere tempo con un libro che non ci piace.
Aiutatemi a fondare il Movimento Pro-libri a Metà.
Come sostiene Daniel Pennac in “Come un romanzo”, il lettore ha 10 diritti:
1. Il diritto di non leggere
2. Il diritto di saltare le pagine
3. Il diritto di non finire un libro
4. Il diritto di rileggere
5. Il diritto di leggere qualsiasi cosa
6. Il diritto al bovarismo (malattía testualmente contagiosa)
7. Il diritto di leggere ovunque
8. Il diritto di spizzicare
9. Il diritto di leggere a voce alta
10. Il diritto di tacere
Mamma mia, mi è partito un pippone letterario.
Amen.
22 commenti:
ciao, mi chiamo siberja - ciao siberja! - e fino a qualche tempo fa anche io ero una che non poteva/voleva lasciare i libri a metà, anche se si rivelavano una pizza immane.
mi sentivo in colpa, credevo fosse colpa mia se non riuscivo ad apprezzarli.
poi ho capito che la vita è troppo breve per perdere tempo leggendo brutti libri.
:D
Eccomi pronta ad entrare nel movimento. Non ne ho abbandonati molti in realtà, forse perché ho scelto bene, forse perché sono stata fortunate, ma quando, per esempio, ho lasciato "Angeli e Demoni" alla decima pagina, ho sentito di aver fatto la scelta giusta e con orgoglio lo vado anche a dire in giro. :)
VA bene ci entro anche io perché anch'io, fino a poco tempo fa, ero una di quelle che NON POTEVA lasciare un libro a metà. Piu ho cominciato perché mi sono convinta che sì la lettura è un piacere e che se un libro o una storia non ingranano, non mi piacciono o mi annoiano, non sono obbligata ad arrivare all'ultima pagina. Perciò, w i libri a metà!
ahhhhhhh, io faccio parte del movimento già da un bel po'.
Se un libro non mi va, lo lascio... fossi anche arrivata solo a pagina 3. ^__^
io lascio molto spesso i libri a metà!quindi prontissima per entrare nel movimento...
per la storia dei piatti...io di solito li finisco, ma semplicemente per una questione morale...non mi piace buttare il cibo quando c'è qualcuno che non può mangiare! ;)
cacchio, quante adesioni... di solito conosco solo persone allergiche all'argomento!
A., hai ragione in merito allo spreco di cibo. Io però intendo quando proprio una cosa non va giù. Tipo: io odio il fegato... se lo mangio, lo vomito.
Io mi iscrivo! Inizio tipo millemila libri e poi li finisco in differita... oppure li finisco e li ricomincio. O li comincio da metà e poi li leggo fino alla fine. Sono tanto grave?
PS: fondiamo anche il movimento contro il fegato?? Sopratutto perchè il mio oramai mi ha abbandonato! :)
sono completamente d'accordo.
tra l'altro ho lasciato a metà anche quei libri che ormai fa figo dire: "un pilastro della letteratura". e per me invece due palle infinite.
Lascio a metà, altre volte me li perdo. raramente ho riletto un libro, mi piace sapere che le nozioni gli odori e i ricordi siano sfumati e ciò che conta è la sensazione. e quella me la ricordo per ciascun libro letto e apprezzato. Però c'è una cosa che mi ha fatta riflettere. Ho letto Chesil Beach, un libro di Ian mcwan. beh. l'ho trovato noioso ma sono andata avanti. le ultime 3 pagine lo rendono un libro fantastico. ma se non ci fossi arrivata non l'avrei mai saputo.
punto di riflessione.
ps. ho lasciato a meta anche tokyo blues norwegian wood. questo mi esclude a piè pari dalla cricca radicl chic catto-communista alternative e indottrinata.
caspita.
Dove si firma Calzì?
Io sono prontissima ad entrare nel movimento. Posso dirti che si mi è capitato di leggere libri noiosi e non mi sono sacrificata a finirli, pazienza non erano adatti a me
io sono socia onoraria ;D
ciao cara
beh, anch'io, quando ero un attimo più rigida con me stessa e con gli altri, mi fissavo della serie "sfida con me stessa" poi ho capito....tempo sprecato! Però con il tempo mi è capitata una cosa strana, in diverse occasioni: scoprire molto bello, un libro che avevo lasciato alle prime pagine, mi spiego: io ho scoperto di essere libro-patica, ovvero, come meteopatica, ma con i libri. Libri che non mi intrigavano o peggio non mi piacevano, in altri momenti della vita, con altri perchè, si sono poi rivelati bellissimi, ma i libri non cambiano, cambiamo noi!!! E cmq massima liberà, sottoscrivo i dieci diritti di Daniel Pennac :)
Io non entrerø nel movimento. Credo che ognuno possa fare come gli pare senza bisogno di farne una scelta di vita. Personalmente provo a finire i libri, ma alla fine ciascuno æ libero, no?
Volpetta, ma che discorso è? A sto punto chiudiamo i blog. Sei frustrato?
Non sono frustrato, sono solo la lama di luce fra i fiordi, e il vento che passa nonostante il sole nelle strade della città.
Mammamia.
Un paio di mesi fa ho comprato un libro di 700 pagine.
Alla cinquantesima l'avevo già abbandonato.
Ma mi dispiace quando accade.
:)
Io mi tessero subito!!! Idem per il cibo. Ci son pochi piatti che aborro, ma quei pochi...proprio proprio NO. Oh.
Volpetta, consiglio pane e salame per tornare tra di noi. Ti voglio bene.
Lego, breva Moira! (ma cos'è, poi, che non ti piace?!?!)
Dunque:
-Prosciutto crudo (ok, sono pronta a prendermi le offese e le imprecazioni di sorta),
-formaggi che puzzano (gorgonzola, taleggio, pecorino, simili),
-cavolfiore & verza cotti,
-tartufo (sempre per il fattore odore, che mi fa detestare di conseguenza il gusto),
-interiora/frattaglie di animali strane (cervello, fegato, cuore, affini).
Alla fine non è tanta robbba.
Questa volta dissento.
O meglio: Pennac ha ragione e tu pure, soprattutto la riga esistenzialista m'impedisce di darti torto.
Se un libro proprio è pessimo senza via di scampo, allora interromperlo può essere la cosa migliore (sarà che io inizio solo libri che sono "certa" mi piaceranno, quindi non vivo quasi mai questa sensazione). Ciò che però mi lascia perplessa sull'interruzione è che alla fine potrebbe esserci quel qualcosa che mette tutto sotto un'altra luce e restituisce senso di colpo a tutto... Perdermi una cosa del genere mi dispiacerebbe. Però sì, se è proprio pessimo e "si capisce" che lo sarà fino in fondo... Forse meglio dare la priorità agli altri novemila libri...
Voglio far parte del movimento Pro-libri a metà! Mi sa che pubblico anch'io nel mio blog i 10 diritti del lettore proclamati da Pennac.
Ha ragione Siberja: la vita è troppo breve per perdere tempo leggendo brutti libri. O per guardare brutti film. O per sprecarlo con persone insulse.
Io rientro nelle persone che di solito deve arrivare alla fine del libro, ma non perché mi senta in colpa ('sti cavoli!), ma perché, per "criticare" un libro, devo leggerlo tutto; forse perché, scrivendo anche io, da quello che non mi piace di altri libri ne traggo o provo a trarne qualcosa di buono.
Per questo sono pochi i libri lasciati a metà, e tra questi ci sono libri che fanno parte di saghe, quindi già so che non fanno per me...
Comunque comprendo!
ps. partecipo al movimento contro il fegato...
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