28 nov 2012

Flusso

Mesi così pieni che sto per vomitare un arcobaleno in bianco e nero.
Un figlio: questo amore che mai avrei creduto terreno e possibile.
Rapporti che si allentano, rapporti che si stringono. Un elastico che tra un po' si spezza. Non me l'avevano detto che aspettare un bambino a volte mette muri. Muri che sembrano così alti da scalare da farmi venire il fiatone nel cervello.
Io sono poi sempre io, mi dico. Calzino buona che si accontenta, Calzino ingenua che ingoia lo schifo, Calzino debole che non ha il coraggio di affrontare le cose. C'è chi va e c'è chi viene, ci sono parole che si incastrano di notte e danno conforto, solitudini che bucano le tempie e trapassano tutto ciò che sei.

Lo zio Carlo legato ad un letto di ospedale, vorrebbe uccidere tutti, povero mio.
La zia Novella che piange. E io che non ho il coraggio di dire un bel niente.
Mia madre che sembra più madre che mai, con colui la cui madre sono io. Vedo in mio figlio ciò che forse trentadue anni fa ero io. La mia mamma. Una pianura di domande a cui non saprò mai rispondere.
Mio padre che raccoglie cocci di una crisi più grande di noi. Vaglielo a spiegare che sono orgogliosa di tutto quello che ha fatto, ora che non c'è più niente da sperare. Cinquant'anni di fatiche crollate come castelli di sabbia molliccia.
Le amicizie che non sono più quelle sane certezze. Lo stomaco che non si chiude più.
Priorità che cambiano.
Musiche nuove.
Cicatrici ancora rosse, smagliature come un sole nell'ombelico.
Non darsi pace per quel taglio che ha dato la vita.
Un lavoro mai così precario, il futuro che diventa una pallina accartocciata di carta stagnola.

Ma sono innamorata come una pera matura dei miei uomini.
Li taglio a pezzetti e ne faccio macedonia di vita.


12 commenti:

Ukiyoe ha detto...

Con un figlio cambiano i tempi e quindi cambiano gli incontri...
Sei fortunata ad avere la tua famiglia vicina, con tutti i pro e i contro...

Queen ha detto...

e quando ti leggo piango e poi sorrido, perchè hai ragione, perchè questa vita da soddisfazioni ed incertezze con lo stesso ritmo e fa piangere e ridere, a volte ferma e poi spinge ad andare avanti, come fare un figlio :) e allora chi se ne frega delle smagliature, e se avessero ragione i Maya? ce ne andremo senza rimpianti, a pancia piena ;P

Giulia S. ha detto...

che belle parole :D

Maria D'Asaro ha detto...

Ti capisco: un figlio ti cambia la vita, le prospettive, le amicizie, le abitudini. E' l'unica esperienza epica che vale la pena di vivere. Ti abbraccio.

Giovy Malfioriu ha detto...

Calzino cara,
ci sono momenti in cui la vita cambia come non so cosa.
Tu sii sempre te, nel tuo nuovo ruolo, ma sii sempre te stessa.
Ti abbraccio forte

elena petulia ha detto...

Non è un figlio che cambia la vita: è la tua vita, la tua anima, che cresce e fa un passo in più. Pensa che bello.

Calzino ha detto...

Bellissimo.

barbara78e ha detto...

"...Non darsi pace per quel taglio che ha dato la vita..."

Non sei la sola: mi ci sono voluti 5 anni e altri due figli, per farlo!
:)

(senza quel taglio non ci saremmo né io né Linda: ora ci credo davvero...)

Barbara

Teapotta ha detto...

Occhi lucidi.

Eta ha detto...

Io sono fortunata ad averti trovata comunque, ma troppo spesso penso che ti avrei voluta come compagna di classe, come collega, come quella cosa sana e genuina che si trova ogni giorno, anche quelli storti, per vedere come cambia, anche nella merendina che sceglie alle macchinette.
Meno male che c'è questo blog.

Ai muri inattesi che trovi, ci pensavo tempo fa, mi chiedevo come stavi, anche perché io nemmeno so che ci sono, figurati, però mi chiedevo com'è da quel punto di vista, ed ecco la risposta.

Mi spiace un po' a leggere
"alzino buona che si accontenta, Calzino ingenua che ingoia lo schifo, Calzino debole che non ha il coraggio di affrontare le cose."
(e penso che allora forse quello che sto cercando di imparare io, nel mio ultimo post, è una cosa che riguarda anche te).

Un bacio a te e ai tuoi amati.

Sono felice che tu abbia una macedonia.

*Pimpirulin ha detto...

Sono capitata qui per caso tramite giri arzigogolati tra vari blog...
e il tuo mi è molto piaciuto!!
Questo post è molto toccante e l'ultima frase è fantastica!
"Ne farò macedonia di vita"
La terrò a mente
Saluti
Pim

chesognichefai ha detto...

Ciao Calzino!
Ho trovato il tuo blog e lo sto leggendo qua e là.
Non ci avevo mai riflettuto ma credo sia vero che avere la pancia può a volte far alzare dei muri. Io non ho la pancia ma mi sono accorta che quando qualcuno che conosco aspetta un bimbo sento come una distanza che prima non sentivo. Non so se perchè cambiano le future mamme nel modo in cui stanno con gli altri (come se avessero prima di tutto qualcosa di loro con cui dialogare, e il resto del mondo solo dopo, cosa comprensibile e bellissima, ma che fa sentire una certa distanza) o se perchè per primi gli altri ne prendono le distanze per paura di sentirsi in ogni caso "non abbastanza" per avere l'attenzione delle future mamme. A me è successo un po' questo quando mi è capitato di conoscere con delle mamme con la pancia.
Non avevo però mai immaginato come si potesse stare dall'altra parte nel sentire questa distanza :-)