9 feb 2010

Le Miss ComandaMenti

Ora giudicherò senza aver esperienza della cosa che sto per giudicare. Non mi piace tanto giudicare cose che non potrei giudicare. Ma c’ho questo pensiero fisso incastrato nella carotide. Non va né su né giù. E quindi giudicherò. Così sia.

L’altro giorno, non so neanche bene per quale strana coincidenza, mi è capitato per ben quattro volte di assistere a chiacchierate tra mamme alle prese coi loro figli alla fine della terza media.
E tutte, giuro tutte, erano contrarie alle ipotetiche scelte delle scuole superiori dei loro ragazzi.

“Ah no, quel liceo proprio no, meglio quell’altro”

“Liceo scientifico?! E dopo cosa lo mando a fare? Il filosofo?!”

“Lingue?! Bah, molto meglio un bel liceo classico”

“Si, si. Alla fine ho deciso che farà ragioneria.”

Io avevo i peli dritti.
Io la scuola me la sono scelta da sola, nella folle immaturità dei miei 14 anni. E ringrazio ogni giorno i miei genitori per avermi dato carta bianca, per avermi dato fiducia incondizionata. Liceo socio-psico-pedagogico, dissi loro. Cosa?! Che roba è? Eppure.

Conosco almeno cinque persone che invece sono state meno fortunate di me e hanno avuto il comandamento dall’alto. Tre hanno mollato a metà strada, le altre due c’hanno messo una vita a raggiungere il diploma.

Quindi insomma, mamme: non è la vostra vita. E’ la loro.
Ed è ora che, forse, inizino a sbagliare anche da soli questi ragazzi ingabbiati in una bolla d’oro, o semplicemente che seguano la strada dei loro sogni, per quanto azzardata vi possa sembrare.

26 commenti:

D'Aria ha detto...

io faccio parte di quelli che non hanno potuto scegliere. "Ci ringrazierai" dissero mamma e papà. sono passati + di 10 anni dal diploma, e ho ancora una rabbia furente nei confronti di quella scuola!!!
sarà per quello che le scelte successive le ho fatte tutte senza ascoltare nessuno??? ;)

Condivido calzino, quanto hai ragione...

Arcureo ha detto...

Le mamme italiane sono quelle che hanno freddo e fanno mettere il maglione al frugoletto.
Con mamme così come vuoi che i figli non diventino bamboccioni, scusa?

SCIUSCIA ha detto...

I miei sono stati ottimi. Si sono limitati a consigliarmi una scuola che ritenevano adatta. Hanno lasciato che ci riflettessi e mi hanno fatto decidere.

Arcureo ha detto...

Anche i miei, se è per questo. E col senno di poi ho fatto una solenne cazzata, nella scelta, ma paziensa...

Dekker ha detto...

Certo che bisognerebbe vedere da che Alte Sfere vengano tali comandamenti, da cosa sono mossi e a cosa siano mirati. Probabilmente alla solita, vacua, formale soddisfazione di vedere le proprie appendici più lucide di quelle altrui.
La conseguenza è palese: si tramanda l'insoddisfazione, l'immaturità, il fallimento. Da risolvere, in seguito, tramite coadiuvanti psicotropi più o meno legali, o riempire pagine virtuali di depressioni a secco, poetiche o prosaiche, sempre le stesse, pixel dopo pixel.

canemacchina ha detto...

gli errori dei genitori li pagano sempre i figli ...
del resto ogni genitore è a sua volta figlio...
una ruota perpetua di errori

Calzino ha detto...

A prescidere dai buoni propositi, i genitori devono smettere di pensare che la vita dei figli sia in loro possesso.
Creano mostri... e poi depressioni come se piovesse...

m ha detto...

I genitori dovrebbero limitarsi a fare i genitori, è giusto dare delle regole ma le scelte spettano ai figli.

paola ha detto...

Penso che sia difficile in quell'età là, sapersi ascoltare. Penso che sarebbe giusto accordare ai figli la possibilità di scegliere e quindi di sbagliare, perchè è diverso secondo me se la scelta non era quella giusta ma l'hai fatta tu o se te l'hanno imposta. Penso che bisogna saper ascoltare, rispettarli e anche fidarsi un po'. Spesso i genitori vorrebbero risparmiare ai figli delusioni e fallimenti ma con il "so solo io quello che è meglio per te" si generano mostri.
Ad una mia amica che insegna all'università è capitato, sbigottita, di trovarsi nell'orario di ricevimento, delle madri che volevano sapere come andava con i loro ... "bimbi" e allora non ci si stupisce se non considerano che possano scegliere da soli la scuola superiore, no?

paola ha detto...

comunque ho due figlie piccole e questo problema ancora non si pone, spero di non predicare bene ora e razzolare male un giorno ... mi stampo questo post a futura memoria!

Arcureo ha detto...

@ Paola: beh ma se cominciano così...
;-)

Calzino ha detto...

Paola: mi raccomando stampalo e mettilo sotto il letto. Io farò lo stesso. Probabilmente ho scritto questo post per non dimenticare :)

Arcureo: che tristezza. Poi ci chiamano bamboccioni. Che il nanetto abbia ragione?!

extramamma ha detto...

Ho scelto da sola e lascerò scegliere da sole le mie figlie...cmq ha ragione Calzino e anche Arcureo: è pieno di mamme che fanno mettere il maglione e magari anche la sciarpa. Infatti la cosa peggiore dell'avere figli (dall'asilo in poi) è che sei obbligato a frequentare le mamme degli altri bambini che di solito odi :-(
adesso quasi quasi cambio nome!

Zorba ha detto...

un genitore dovrebbe essere il mentore dei propri figli, invece li carica di aspettative e responsabilità che non gli appartengono

Ma sono tutte chiacchiere...per essere un "buon genitore" devi aver avuto "buoni genitori"
Genitori si cresce non si diventa
:)

paola ha detto...

@Arcureo: questo m'era sfuggito, appunto.
Mi sarebbe piaciuto fare un po' di "ai miei tempi" da babbiona, ma invece, visto che è già stato scritto, chiedo: quando è cominciato tutto ciò? Quando sono comparsi i genitori che accompagnano a manina i figli all'università, senza che gli amici dei suddetti li prendano per il culo perchè anche gli amici fan lo stesso? Quando è diventato se non "normale" ampiamente tollerato?
A questo punto mi chiedo quando i genitori andranno dai professori all'università (come già fanno alle elementari, medie e superiori) a dire:"lei che gli ha dato 18 non capisce mio figlio, che è taaanto sensibile e ha studiato tanto".

E finisce che molti figli sono da una parte caricati di aspettative enormi e dall'altra totalmente deresponsabilizzati e iperprotetti e non può andare bene così.

la Volpe ha detto...

La speranza è che poi i figli a 13 anni abbiano la maturità di scegliere una scuola anche se è difficile, e non scelgano una scuola "facile". Anche perché, se sono fatte bene, non esistono scuole "facili" - e pensarlo è il miglior modo per farsi bocciare a ripetizione. Tra l'altro al mio corso di laurea il migliore, sia come media sia come tempi, era uno proveniente da un professionale.

Comunque io ho scelto da solo, le superiori bene, l'università... Se tornassi indietro cambierei. Potevo scegliere meglio.

Sara ha detto...

i genitori dovrebbero cominciare a capire che i figli sono persone indipendenti che hanno IDEE tutte loro...soprattutto dovrebbero aver la voglia di conoscerli davvero e rispettare quello che sono, ecco!

Gary Coopo ha detto...

beh se i miei non avessero scelto per me o quantomeno consigliato, starei ancora lì a decidere cosa fare, visto che nemmeno ora lo saprei.. E poi così almeno li posso usare come capro espiatorio per il lavoro che faccio e che non mi garba. Come padre ancora non ho la più pallida idea se cercherò di indirizzarli i miei o li lascerò fare..è ancora presto

Calzino ha detto...

Gary: hai figli? che bello. E che scuola hai fatto? Son curiosa, checcevoifà.

Anonimo ha detto...

Questa tua riflessione, per quanto legittima, mi lascia un po' perplessa.
Prima di tutto non prendi in considerazione il ruolo educativo dei genitori nei confrnti dei propri figli.Secondo i genitori sono esseri umani che inevitabilmente desiderano che il loro patrimonio economico, culturale, psicologico ecc ecc venga perpetuato dalle future generazioni,trovo che sia una cosa naturale. Terzo che non tutti i figli, indipendentemente dall'educazione ricevuta hanno la capacità di discernere quello che è bene e male e le scelte che fanno se sbagliate ricadono anche sui genitori.In realtà il compito educativo, tra le altre cose, prevederebbe la capacità di OSSERVARE i propri figli, perchè questi ultimi non essendo fatti con lo stampino hanno un temperamento, dei sogni e delle doti che andrebbero aiutate e supportate anche dicendo:"Guarda caro Carlo o Maria osservandoti ho notato questo e questo per cui magari faresti bene a fare una scelta del genere tu che ne pensi?
Insomma lasciare tutto al figlio il peso della scelta mi sembrerebbe delegare il proprio compito educativo, troooppo facile e prendetevala una buona volta la responsabilità (per esempio all'educazione dei sentimenti, cosa di cui non si parla mai!). Certo tra l'imposizione e la scelta lasciata al figlio opterei anche io per quest'ultima. Ma mi piacerebbe vedere molto di più rivalutato l'atto dell'osservare per poter essere in grado di supportare.Tu che ne pensi?

Calzino ha detto...

Osservare per supportare. Si, assolutamente si.
Ma io ti assicuro che le conversazioni a cui ho assistito erano tutt'altra cosa. Mamme che si arrogano il diritto di scegliere per il loro figlio. Scegliere. Non supportare, non consigliare. Scegliere. Ed è lì che il ruolo educativo del genitore non è più tale ma diventa imposizione, che poi, troppo spesso, sfocia in ribellione.
Se mio figlio vuole fare l'idraulico (e io sono laureata con master), perchè ha poca voglia di studiare, come posso io imporgli di fare lingue? Non ti sembra uno stupro? A me si.
Poi ripeto... se hai letto la premessa al post ho sottolineato il fatto che mi sarei messa a giudicare un fatto su cui, come madre, non ho diretta esperienza. Se mai avrò dei figli, sono sicura, cercherò di osservare per supportare, ma niente di più. Niente che sconfini nella costrizione o nella petulanza. (Speram!)

teodor ha detto...

mah, che dire.... io ancora non ho deciso cosa farò da grande.... mi astengo quindi da qualsiasi giudizio. Io gnente so!

Angela ha detto...

Concordo pienamente con te. Scegliere da soli la strada che si vuole percorrere penso sia aver voglia anche di indipendenza e libertà. Evviva i genitori che permettono ai loro figli di farlo. COmplimenti per il blog.

Anonimo ha detto...

Stupro?mmmhhh mi sa tanto di regime realsocialista potevi fare solo alcune cose e non altre, però non tutti si sono fatti tarpare le ali...sai?Secondo me questa cosa di non avere ancora un ruolo genitoriale e non poter giudicare mi pare una cazzata(se po dire qui "cazzata"?).In fondo anche i figli educano i propri genitori e poi viva iddio e giudichiamo finalmente senza falsi moralismi! Sì, ho letto le premesse e i discorsi che hai riportato di ste tipe, che mi hanno dato la sensazione (forse streotipata) di quello che in Polonia si chiamano:Kury domowe! Ovvero delle galline tutta casa e straccetto in mano, frustrate e attente solo all'apparenza, nsia mai che non hai il suv, la villona e l'arroganza di "io posso perchè ho i soldi". E mi son detta:"Poracce tanto potenziale umano sprecato che si rivendica sui propri figli." Sai che ti dico? Mi fanno più pena loro che i figli, perchè questi ultimi possono scegliere e ribellarsi(almeno quello lasciamoglielo)...queste madri no, non faranno in tempo devono mantenere il loro ruolo e status se non non sono nessuno.
Non bisogna sperare ma lavorare su se stessi, ne sono convinta.Daje daje che saremo dei buoni genitori e te lo dice una figlia ribelle!(ehm piccolo delirio di onnipotenza ;P)

Calzino ha detto...

Amnesia, mi stimoli!
Cazzata si può dire.
Giudicare senza esperienza è spesso fuorviante, ma certo che si può fare comunque.
Quelle mamme erano anche abbastanza in carriera, o almeno così sembrava. Bonjour tristesse!
Si, più pena loro delle loro marionette.
Non so perchè ma ci avrei scommesso che eri una figlia ribelle ;)
Ripassa quando vuoi eh!

riccardo uccheddu ha detto...

Scusate, sono "nuovo"...
Comunque, situazione imbarazzante, la mia... io ed i miei ci siamo trovati d'accordo sulla scelta (liceo classico) post-medie senza neanche parlarne.
Per fortuna rovinai il bel quadretto scegliendo, dopo il classicum, filosofia!
Subii l'accusa-profezia, che però non si avverò, che sarei diventato un drogato o un terrorista (a scelta).
Però mi lasciarono libero di studiare appunto filosofia.
Non metterò neanch'io catene alla figliolanza, è una cosa che sempre odiato.
Certo, se vedessi che i pargoli odiano la matematica così come la odiavo io, sconsiglierei la facoltà di matematica.
Ciao!
P.s.: non sono diventato nè drogato nè terrorista. Precarietto sì, però. Ma a parte questo, io sono contento comunque.