Dicono: una coppia rischia di scoppiare quando non ha più prime volte da affrontare insieme. E in effetti, chennesò, dopo 9 anni, le prime volte scarseggiano assai.
La prima cena, il primo mare, il primo risotto, la prima sbornia, la prima condivisione dello stesso spazzolino, il primo cinema, la prima spesa, il primo tradimento, il primo virus, il primo insulto.
E e e e.
E sta lì, allora, la chiave.
Rendere speciali le seconde, meravigliarsi di nuove stupide prime, far risplendere le ultime.
15 commenti:
uno al quadrato fa uno
Ruz, anche il bianco è assenza di colore.
c'ho provato
p.s. sono l'unico che si accorge che una volta è l'ultima volta solo quando non riaccadrà mai più?
non vorrei guastare l'atmosfera romantica, ma condividere lo spazzolino no! XD
occorre sempre creare nuovi stimoli...è questa la difficoltà vera...
c'è sempre il secondo tradimento...
ma se andiamo a votare tutti da amos gitai, la smetterà di rompere i coglioni?
uhm, il bianco è la somma di tutti i colori; il nero è assenza di colore.
a bologna ogni anno dovrebbero fare qualcosa tipo "sperimentando" o giù di lì. sì, lo so, è per bimbi ma insomma io ci andavo (a pd) a sta mostra sulla scienza.. da visitatore.
beh, c'e[ra?]' un bellissimo giochetto nella tenda dei "giochi ottici": tanti fogli colorati e un bussolotto che li illuminava con luci di colori diverse: e tutti cambiavano colore!
il nostro occhio si è evoluto in risposta alla luce gialla solare: ma quello che vediamo non è per nulla detto che sia "il vero".
ok, scusate..
comunque, concordo con siberja sullo spazzolino: che cazzo lo condividi? e perché no la carta igienica allora!? :)
Hai perfettamente ragione!
Basta pensare che l'ennesima, pallosissima volta potrebbe essere l'ultima e l'entusiasmo ritorna. Il primo weekend da sola, la prima spesa da single, il primo risveglio in un letto vuoto, il tuo ordine inviolato dal suo disordine... Prime volte che non vorresti mai aver provato. Ma bisogna averci sbattuto la faccia per rendersene conto.
Abbasso il consumismo sentimentale, viva il lusso della noia, la certezza della ripetizione, il sollievo di un appello al quale non manca nessuno.
Andrea, mi hai fatto pisciare sotto dal ridere. ma chi è questo??? lo vedo ovunque.
Vento, tu ti droghi secondo me.
Gio, un inno alla noia della certezza. Si, si, si.
calzino, solo perche' vedo colori strani e lucertole alle pareti? la carta igienica e' per loro..
* *
ora, seriamente (ma io sono sempre serio!). siamo 6 miliardi su questa terra. quante persone conosciamo nell'arco della nostra vita? un migliaio? qualche migliaio? (che poi, più ne incontri meno hai modo di conoscerle.) qual e' la probabilita' di beccare "quella giusta", ovvero il principe azzurro \ la principessa rosa del cazzo, tutt@ perfett@ confett@ senzalcundifett@ per noi, quell'essere impossibile (e immondo, se esistesse) con cui ci hanno rincoglionito da piccoli e da ragazzini e poi ancora dal nostro substrato cattolico che tanto lo vuole dio?
ben che vada, 1:1milione, ovvero lo 0.0001%. dunque che si fa? ci si impicca? ci si iscrive all'albo donatori di seme\ovuli? si diventa ossessivi compulsivi dei bar per single? ci si rincoglionisce con 20ore di lavoro al giorno per non pensare? (a parte che si arriverà molto presto a 20 ore al giorno per un tozo di pane per i più fortunati, a niente per il resto)
con questo non dico che ci si deve "accontentare": vabbè, ecco il pollo, fermiamoci a rosolare nello stesso spiedo.
credo che si faccia un bilancio: ciò che siamo disposti ad accettare dei suoi difetti; riconoscere la sua capacità nell'accettare i nostri; i punti in comune; quanto si è disposti a "contrattare" e su cosa; quanti anni abbiamo, quanta voglia abbiamo di continuare la ricerca, quanta voglia di addormentarci, chiedersi se valga o non valga la pena, la paura di restare soli, la paura di restare insieme.
se la bilancia pende dalla parte giusta, ci si ferma. molte volte lo facciamo, e nemmeno ce ne accorgiamo. se non pende, si riparte.
ecco. solo per dire che se uno cerca il perfetto altro-da-sé per sé, col cazzo che ha probabilità di trovarlo. però se ha voglia ed energia per continuare, fa altrettanto bene a farlo.
vita liquida del cazzo, di una società liquida del cazzo, di una glob.. occhei occhei mi fermo, mi fermo :)
un abbraccio :))
bellissima...io dico sempre per sopravvivere bisogna fare dell'ordinario lo straordinario!:)
difficile, molto difficile, almeno secondo la mia esperienza. La lontananza però aiuta molto. E' questo il trucco, lui non c'è e diventa un super eroe pieno di romanticismo. Ma poi, perchè no alla condivisione dello spazzolino? Io una volta che ero da lui mi ero scordata gli slip e ho usato i suoi. mica potevo uscire senza?! ma non gli e l'ho mai detto..
I momenti più dolci, quelli di rassicurante certezza...
uh, sì, assolutamente sì.
Tienili stretti e continua ad aspettarli, sono così avvolgenti..
Uh, mescolo.
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