e ti senti un po' meno folle.
Ieri ho macinato passi su passi su passi e mi sono ingozzata di quelle piccole cose che ogni giorno tengono viva la mia testa, che da sempre ha la tendenza a partire per mete lontane.
Tre miliardi di cose ho infilato negli occhi, ho accarezzato silente un po' di badanti con le loro vecchiette: sole e caldo nell'aria e queste piccole donne sciupate, piene di grinze e avvolte di lana, a fissare un passato che è stato felice, che chissà ormai quanto dista da mani e capelli, che chissà quanto ormai è radicato nel loro debole cuore.
8 commenti:
io direi che questa è poesia
straordinario, sei riuscita a ingentilire anche la crudeltà della vecchiaia
...Camminare può fare al cervello ciò che la pietra pomice fa ai calli.
Altre volte (a proposito di anziane) è come una mano dedita e metodica che infila ricamo dopo ricamo sui pensieri.
A ogni modo, brava:
fai
cogli
restituisci.
E per fare quadratura: una mia amica m'ha messo in testa l'idea di farci qualcosa come un Milano-Pavia a piedi, partendo dal Naviglio.
Magari a settembre.
O forse molto presto, prima degli esami di giugno...
Lei, io e altre donzelle...
Se lo farò lo saprai. ;)
Bussola, io direi che tu sei tanto ma tanto carina.
Gio, mi spaventa così tanto pensare alla vecchiaia. Niente mi terrorizza più della solitudine.
Eta, aggiornami su queste imprese pazze! A me forse manca il coraggio... ma con altre folli come me forse lo farei :)
Contaci. ;)
una piccola perla, altro che calzinate ;D
Quueeeeeeeen! troppo gentile, grazie..
Ragazza: scrivi da dea. Brava.
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