17 giu 2011

Precarietà

Noi precari siamo l'Italia peggiore.
Noi che non sappiamo se il mese prossimo potremo ancora lavorare, che ti senti col futuro un po' strozzato. Noi che vorremmo tanto, ma non possiamo, non dipende da noi.
Caro Brunetta, se fossi in te un po' mi vergognerei.
Perchè la nostra non è assenza di voglia, è solo assenza di potere.
Deficiente.

9 commenti:

(madis) ha detto...

c'è un'Italia che è davvero vergognosa, un'Italia che mi fa venire voglia di scappare via... quella dei politici. Quella sì, è l'Italia peggiore.

MadreCreativa ha detto...

La cosa peggiore è che un tizio così sia ministro! Come se la condizione di precarietà sia una colpa di chi è precario! Che tristezza!

ValePi ha detto...

come sa la precarietà non dipendesse da una legge che loro, ministri, hanno votato... hanno dimenticato la legge biagi???
che schifo!

forse gli facciamo così schifo perchè invece di definirci flessibili ci definiamo precari...

la Volpe ha detto...

assenza di potere o di possibilità?

ah, calzì, oggi guida con Manal, mi raccomando!

la Volpe ha detto...

http://www.facebook.com/photo.php?fbid=10150201581842864&set=a.36785552863.50581.666492863&type=1#!/event.php?eid=197330753647171

va bene anche una bella foto con le amiche mentre guidate per andare all'aperitivo o all'uscita serale

Calzino ha detto...

Volpe, no. E' assenza di potere. Potere contrattuale. Quello che ti fa essere lavoratore a tutti gli effetti.

Manal è amica mia e un bel foglio bianco e rosso è già stato preparato :)

bussola ha detto...

io a quello darei un pugno indeterminato

la Volpe ha detto...

grazie per la precisazione ^^

naturalmente condivido. il problema è che noi dobbiamo lavorare in condizioni oscene per il benessere dei potenti e dei manager che dissestano il pianeta. siamo troppi e non serviamo a una mazza, lavoriamo inutilmente, il lavoro non serve a questo pianeta e neanche a buona parte dell'umanità.

e poi dicono che non dobbiamo tornare alla lotta di classe.

Francy ha detto...

giusto, manca quel potere contrattuale che ti obbliga ad accettare qualsiasi condizione di lavoro, "sennò prego quella è la porta e ce ne sono 10000 che vorrebbero il posto magari anche a meno di quel che chiedi". e io da non precaria emigrata all'estero non posso non incazzarmi, scusate il francesismo, se una sottospecie di minitro si permette di dire, peraltro senza nessun contraddittorio, che i precari sono l'Italia peggiore. tristezza, arrabbiatura a vedere e sentire queste cose.