26 nov 2013

Il trauma di Calzino

Sono passati 14 mesi. Eppure sento all’altezza della gola, sempre, ogni volta, sempre, come fosse ora,  lo stesso senso di oppressione, dolore, frustrazione, sconfitta, mediocrità. Mi basta un’amica che partorisce, basta una notizia lontana, una conoscente. Anche solo qualcuno dall’altra parte del mondo, una signor Sconosciuta d’oltreoceano.

Io non sono riuscita a dare alla luce mio figlio. C’è chi la fatto per me, con un bisturi e un bel paio di guantini bianchi sterilizzati. Io non l’ho sentito uscire dalla pancia, non l’ho guardato abbandonarsi sul mio petto, non ho stretto la mano di mio marito mentre diventavamo tre, non ho pianto di gioia al suo primo vagito. Nessuno mi ha asciugato il sudore dalle tempie, nessuno ha condiviso il caos che avevo dentro. E lui, quell’essere perfetto e fragile, spaventato, infreddolito, lui non ha sentito il caldino della mamma, la sua voce all’orecchio, le mani sul testolino bagnato, le ditina accarezzate e strette forte.  
Io sono sola, ho freddo, che freddo, sento che il corpo mi sta abbandonando. Non dormo da 6 giorni, non mangio da 6 giorni, tremo e batto i denti, la luce mi acceca, il battito del mio cuore esce da quel macchiario che si vede nei film… e va forte, va sempre più forte forte veloce corri corri dove vuoi andare? Fermatitiprego. Muovo la testa, cerco di non perdere il contatto con la stanza, non capisco cosa succede. Mi sento cadere, mi sento senza aria, e tu dove sei, bimbo mio?

Eh, ma l’importante è che sia andato tutto bene. Me lo sento dire continuamente. Vero.  E sono fortunata, miracolata, benedetta da dio, dalla fortuna, dal fato, da madre natura. Lo so e non ho bisogno che qualcuno me lo ricordi continuamente. Mi sento male, sembra un capriccio? E chi è più sfortunato di me? Vorrebbe picchiarmi? Ma la pancia è la pancia, il dolore è dolore: io mi sento mutilata, a metà, incapace, fallita. C’è un sorriso rosso e sbieco sul mio ventre che non accenna a impallidire. Lo guardo ogni volta che faccio pipì, lo guardo e lo tocco, è in rilievo e fa ancora male. Dentro, fuori.  Nella testa c’è una voragine nera che mi smangiucchia i ricordi. Il mio piccolo Pietro è nato da un taglio. Calzino non ce l’ha fatta.
Speriamo che passi perché fa ancora un male grande e profondo.

26 commenti:

Mafalda funambola ha detto...

Perché dici che non ce l'hai fatta?!
Non pensi al fatto che poteva andar peggio?! E' nato da un taglio ma è nato sempre da te... l'hai portato per nove mesi...almeno così mi sembra di capire... o sbaglio?!
Non credo che questo voglia dire che tu hai fallito...

Baol ha detto...

Lascio le parole a chi ha saputo esprimersi meglio:

"E per tutti il dolore degli altri è dolore a metà"

De Andrè

Ti abbraccio Calzino.

Calzino ha detto...

Mafalda, non hai figli vero? Tu hai ragione, ma è così dura. Durissima.

Baol, mi hai fatto piangere. Lacrime belle però. Sei una meraviglia, mi mancavi tanto... Non riesco più a passare da nessuna parte. Uff.

Anonimo ha detto...

Pensa che buffo...quel taglio sarebbe stata la mia fortuna e quella di mia figlia, invece, è nata di parto naturale e adesso lei e noi ne paghiamo le amare conseguenze.

Giovy Malfioriu ha detto...

Ma certo che ce l'hai fatta.
C'è o non c'è tuo figlio che ti sorridere e ti guarda come fossi l'unico essere al mondo?!

bussola ha detto...

Hai fatto un miracolo calzino, poco importa da dove sia uscito.... Sei una mamma meravigliosa di un bimbo meraviglioso.... Non esser dura con il tuo corpo perché lui è stato all'altezza dei patti, ha fatto nascere il bambino forte e sano. Quel sorriso forse e' la firma di Dio che ti dice sorridi calzino perché ora sei madre

Calzino ha detto...

Anonimo, mi dispiace molto. Molto davvero. In bocca al lupo per tutto.

Giovy, per l'amor di dio... ringrazio il cielo ogni giorno. Passerà.

Bussolina, ti voglio bene. Fai una carezzina al nanetto!

Lego ha detto...

Io non so cosa significhi questo tuo dolore Irmamia, non posso capirlo fino in fondo, non ancora almeno. E mi dispiace, perchè credo alle tue parole, credo al tuo dolore.
Ma credo che un giorno passerà, credo che farai pace con questo tuo meraviglioso corpo. Che potrà non aver rispettato la canonica routine, ma per 9 mesi ha plasmato e cullato quell'amore immenso che ora hai davanti. Ti stringo fortissimo

paola ha detto...

io ho avuto un cesareo e due parti naturali. e' tutto diverso il meglio o peggio dipende da troppe cose, dalla persona ma anche da chi ti sta attorno, dal momento. c'e' chi mitizza il cesareo perche' pensa che cosi' non soffrira', c'e' chi odia il senso di impotenza e il sentirsi in balia enon attori della nascita del proprio figlio. e' nato, sta bene lui e anche tu. non so come sia la tua storia ne' come sono le procedure dove siete voi. io sto a trieste e qua, dopo un cesareo ti permettono un travaglio di prova e di partorire naturalmente se ci sono le condizioni. io sono stata contenta di poterci provare ma non e' che con il cesareo si e' meno madri.

Mafalda funambola ha detto...

Esatto, non ho figli e forse è per questo che parlo così, come dire, per te, facilmente...
Ma rimango dell'idea che, se un giorno, dovesse capitarmi una simile situazione, non la considererei un fallimento... vedo mio figlio, penserei che ho avuto il dono più bello che Dio potesse donarmi con o senza dolori.

Maria D'Asaro ha detto...

Bedda, ti capisco. Anche il mancato parto naturale è una sorta di lutto. Ha bisogno di tempo per essere "elaborato". Ti abbraccio. Ti voglio bene.

Olivia ha detto...

Io non ho figli. Non posso sapere cosa provi o dire che capisco quello di cui tu parli. Non posso e non voglio nemmeno.
Però quello che voglio fare è mandarti un abbraccio forte forte :-*

barbara78e ha detto...

Ti capisco e posso dire che hai perfettamente ragione! E' così che ci si sente! Anche per me è stata una voragine, il cesareo, tanto che quando lo hanno prospettato per il secondo senza dirmelo, volevo buttarmi sotto una macchina appena uscita dall'ospedale. Non l'ho fatto. E Lorenzino è nato di parto naturale. Così come Loris, che pesava 4,6 kg!
Ce n'è voluto di tempo perché quel taglio sulla pancia diventasse un sorriso. Però poi lo fa. Davvero. Tieni duro che tanto passa!
:-)
http://4ciaccole.blogspot.it/2013/10/6-anni.html

Un abbraccio fortissimo
Barbara

cooksappe ha detto...

passa..

Eta ha detto...

Calzino, mi sono scoppiati i lacrimoni.

E Baol pure mi ha commosso, e ora sono qui tra le braccia di De André – quel verso è troppo giusto.

Calzino mia, certo che ce l'hai fatta lo stesso, e vorrei solo dirti le cose belle, però, devo dirlo, ti capisco tantissimo. Morditi a fondo il tuo lutto, allora, ma poi crescici sopra ancora più bella come tu sai, per favore, e fai sì che quello diventi un sorriso.

E no, non sei capricciosa, sei una creatura empatica che ascolta le emozioni di chiunque…
potrai ben ascoltare anche le tue, soprattutto quando sono gloriosi richiami ancestrali, no?!


:)

TeresaPop ha detto...

L'unico fallimento che vedo qui e' quello del non saper riconescere e apprezzare la priopria felicita'. E questo e' il crimine piu grande che possiamo fare contro noi stessi e chi ci ama.

Anonimo ha detto...

Anche la mia bimba è nata da un sorriso sulla pancia .... Ti capisco .... Ma non siamo meno mamme ! Un abbraccio . Sabrina mamma di Carola nata il
5 ottobre prematura e podalica ! Ma sana e bella come l amore !

Baol ha detto...

Io son lì...e son qui

ciao Calzino ;)

Anonimo ha detto...

Non conosco la tua storia o i motivi per cui hai dovuto partorire con il cesareo, nè come sia andata. Quindi non dico niente.
Se non che ho partorito sei mesi fa, allo stesso modo, perchè dopo aver iniziato, Agata, ha deciso che non voleva più uscire.
Io non mi sento nemmeno una virgola in meno di nessun'altra madre, ho anch'io un bel sorriso sulla panza, che ancora prude a volte e fa anche male, in compenso ho una patatina perfetta :), come te, credo...
A partorire non ci vuole niente, nemmeno a restare incinte, se è per quello, il difficile, l'impegno, il TUO valore aggiunto, viene dopo. E solo quello importa, secondo me.

D'Aria ha detto...

Conta più quel taglio di quei 9 mesi che il tuo corpo è riuscito a creare una nuova vita? Conta più di questi primi 14 mesi in cui sei stata una madre fantastica?
Io non ho figli e forse non so quello che vuol dire... ma non sono le ore di travaglio a rendere una mamma migliore.
Calzì, non siamo nati per patire come ci insegnano le generazioni passate, ma per godere della nostra felicità. Ti abbraccio tanto!

AdrianaMeis ha detto...

Quel taglio non nega comunque la possibilità che tu possa essere una mamma meravigliosa. Anzi, per me lo sei sicuramente, e le tue parole, così vere e così belle, ne sono la dimostrazione!

ps. buon anno!

Anonimo ha detto...

Ciao,mi hai fatto commuovere...sono nata 26 anni fa di parto cesareo perché sia io che la mia mamma stavamo per morire a causa di complicazioni...ti prego con tutto il cuore di fidarti delle mie parole: una mamma meravigliosa è quella che ti cresce con amore e ti insegna a vedere il tuo valore...non importa se il tuo piccolo è nato col cesareo, quando ti prende questa sofferenza vai da lui e abbraccialo, coccolalo come se fosse quella prima fatidica volta, prenditi con gli interessi quel calore che tanto to è mancato...se nel cuore senti il desiderio di essere una brava mamma allora fidati, lo sei già! Anzi...una mamma MERAVIGLIOSA :,)
Un abbraccio, Ilaria

Anonimo ha detto...

Io ho dovuto avere un figlio grazie agli ovuli di una donatrice generosa. Ho partorito con un cesareo dopo 9 mesi in cui ho sperato tutti i giorni che il mio cucciolo non mi lasciasse. Ora lui ha 8 anni non ci crederete ma mi somiglia, quasi nessuno Sa Questa storia, ma ogni volta che ci penso sto come te. Non sono stata capace, ma è' la mia vita.

Valeria ha detto...

Io ho due figli, uno ha 12 anni l'altro ha vissuto solo 13 giorni. Per colpa di un medico che non ha voluto farmi il cesareo nonostante lui stesse soffrendo e ce ne fossero tutte le condizioni. Non fa parte di me sminuire il dolore degli altri, mai come in questo anno ho capito che ognuno vive il dolore a modo suo, ma anch'io l'ho portato in pancia per 9 mesi, in una gravidanza senza un problema, a 33 anni, in piena salute. Ho comprato vestitini, lettino, passeggini, e soprattutto sono stata contenta dell'arrivo delle doglie quel pomeriggio perché non vedevo l'ora di vederlo e di festeggiare con il mio primo figlio e il mio compagno che lo aspettavano trepidanti. Qualche ora dopo invece ho dovuto fare i conti con la realtà, spiegare a mio figlio che molto probabilmente Francesco non ce l'avrebbe fatta e iniziare il periodo più orrendo della mia vita. Tornare a casa, smontare tutto, mettere via i vestitini e spegnermi piano piano. Anzi no, non ho potuto fare nemmeno quello, perché non potevo pensare a me, dovevo aiutare mio figlio. Ovviamente ho sintetizzato moltissimo quello che per me è stato un dolore imponderabile che ha portato conseguenze su tutto, e che mai riuscirei a spiegare un poche righe, nè credo sia di qualche utilità farlo. Quello che volevo dirti, invece, è che tu ce l'hai fatta e come. Io, ce l'avrei fatta se avessero deciso per un cesareo e Francesco oggi avrebbe 11 mesi. Il tuo parto non ha meno dignità di un parto naturale. Hai dato la vita e il tuo bimbo sta bene. Sii fiera di te. Ti abbraccio

Calzino ha detto...

Cara Valeria, storie come la tua sono uno schiaffo in pieno viso. Grazie. Perchè con le tue parole mi fai rendere conto di quanto sia stupido e inutile questo mio senso di sconfitta.
Mi dispiace tanto, immensamente, per il tuo piccolo Francesco. Sono cose che il cuore di una madre non dovrebbe mai sopportare.
Ti abbraccio.

Elise ha detto...

Un forte abbraccio... come mi ci riconosco. Un forte abbraccio però a nche a Valeria. Ho appena letto il suo commento e mi sono venuti i brividi. Credo che ogni altra parola sarebbe superflua.